giovedì 6 marzo 2003

I monologhi della vagina

- Quando ho cominciato, a 24 anni, scrivere è stato una specie di terapia (La sottolineatura è mia e la dedico a tutti i blogghisti). A scuola avevo sofferto: ero così affamata d'amore e così incapace di esprimere il bisogno che gli altri mi consideravano una pazza scatenata.-

I suoi Monologhi della Vagina hanno fatto impazzire l'America e quest'anno sbarcano in Italia

È una storia new-yorkese, quella di Eve Enssler.

La sua pièce I monologhi della vagina debuttò cinque anni fa a off-off Broad-way.

Lei stessa ne era l'interprete. Il testo è un distillato di 200 interviste a donne di età, razze, culture diverse, su un tema tabù: la vagina.

Il tentativo, quello di sdoganare la parola impronunciabile e opporre alla violenza sulle donne una barriera di consapevolezza e orgoglio.

L'arma di Eve, però, è qualcosa di inedito: un irresistibile sense of humour. Il tam tam fu immediato: I monologhi della vagina divennero una bandiera che le attrici più impegnate - Susan Sarandon, Glenn Close, Whoopy Goldberg, Wynona Ryder, Kate Winslet, Cate Blanchett, Thandie Newton - non esitarono a impugnare.

Hillary Clinton impazzì per lo show e volle Eve nel suo staff, e la moglie del sindaco Giuliani chiese di recitarlo suscitando l'ira del consorte. Il testo oggi sta girando il mondo.

Dallo stupro di gruppo narrato da una donna bosniaca alla iniziazione di una ragazzina a opera di una ventiquattrenne, i Monologhi della Vagina (Autore: Eve Ensler Casa editrice: Marco Tropea Collana: I Mirti Prezzo: 16.000 lire, 8,26 euro ) incoraggiano a vivere con disinvoltura la propria sessualità, parlando senza ritrosia di clitoride e orgasmo.

Gira gira è passato giorni addietro da Firenze, all’ex Teatro Tenda, sul Lungarno di Bellariva.

Spettacolo a beneficio delle Associaziono femminili che in vario modo difendono i diritti delle donne.

Tra le Associazioni beneficiate c’è anche Artemisia di Firenze, dove lavora ormai quasi a tempo pieno una cara amica di famiglia: Giuliana Ponzio che ha firmato con Paola “Madre e handicap” pubblicato da Feltrinelli qualche anno fa.

Sul palco 22 donne di spettacolo tra cui l’autrice Eve Enssler, Lella Costa, Catia Beni, Romina Power, Ornella Muti...

Tra le spettatrici Marisa e Paola. Barbabianca l’aveva già visto al Puccini un paio di anni fa.


Alcune delle donne presenti avrebbero gradito, tra le tante cose, anche un’appendice di questo tipo.

Piccola appendice a “I monologhi della vagina

Giusi e Piera (Dialogo)

G. – Ma sì, ma sì, spesso certo, a volte spessissimo, guarda, perfino troppo.

P. – E allora?

G Ma ci son tante cose da dire. Sennò é sempre lo stesso, scusa, procedimento.

Lui si alza, va in bagno. Io sto lì, aspetto che torni. Sogno chissà che. Invece niente. Mi alzo e vado anch’io in bagno. Tranquillo e beato si sta facendo la barba. Gli cerco gli occhi, una luce, un ricordo, un ammicco. Nulla. Come se fossero passati tre mesi. Una volta entrò in camera, quasi subito. Io ero lì al semibuio, ancora in estasi. Mi immaginavo di avere immensi capelli bruni lunghi sparsi sul guanciale e un viso, come ti posso dire, dai riflessi di perla. Intorno profumo di magnolia. Tenni gli occhi chiusi. Lo sentii aprire il cassetto, soffiarsi il naso. Poi più nulla.

P – Se è tutto qui, guarda che anch’io...

G - Come tutto qui. E alle cose nel tempo non ti succede mai di pensarci? Sei giovane e sempre ti cercano. –Dai,vieni - -Ma devo spengere il forno- - Ma che me ne frega del forno- - E poi c’è Claudio da riprendere a scuola- Dai, non far la stupida, che c’entra Claudio- Poi ti passano gli anni e impari a sognare, a immaginare piaceri più raffinati, più profondi; a volerci passare le ore –

E nessuno ti capisce. Ma io voglio volare in cielo. La mia colombina ora è diventata tante altre. Ha figliato.Ho colombine dappertutto, sui ginocchi, sulla pelle morbida delle natiche, in mezzo al petto nel punto più tenero, sulle spalle. Sono tutte come rose e tutte vogliono essere baciate e coccolate le mie rose.-

Chioccioline mie come siete belle, mi voglio tanto divertire con voi, senza più guardare al tempo e per farvi festa quanto profumo di sandalo e di cannella ho sparso per la stanza. E non la sentite questa musica tutta per voi? E’ are you lonesome tonight di Presley.

Questo vorrei mi dicesse. Tu non le pensi mai queste cose?-

P – Sì, ma non so...se è giusto –

G – Pieretta, lo sai che non tutti i poveri li fa cristo? E poi sai che ti dico? Anche loro non sanno mica sempre tutto quello che si può fare di bello. Continuano a mangiare il panino di McDonald’s invece del pollo ruspante, il breakfast all’impiedi invece del pranzo di lusso.

P – La Cate dice che noi donne siamo sempre penalizzate per queste cose.

G – D’accordo, ma non è una buona ragione per continuare così. A meno che non ci faccia piacere rimanerci. Invece bisogna acquistar fiducia, Pieretta, perché è giusto quello che vogliamo; è giusto perché è fantasia, movimento, aria libera.

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