lunedì 31 marzo 2003

Boicotta la guerra

 


Boicotta la guerra


2 Messaggi trovati nella mia posta eletronica.



  1. L'UAAR, LA PACE, LA GUERRA



    Le operazioni belliche in Iraq sono ovviamente al centro dell’attenzione

    dell’opinione pubblica. I dibattiti sulla vicenda finiscono inevitabilmente

    per coinvolgere gli atei e gli agnostici, ed alcuni di loro hanno richiesto

    all’UAAR quale atteggiamento l’Unione abbia maturato nei confronti del

    conflitto.

    L’UAAR ha come scopi, sanciti dallo Statuto, la promozione delle teorie atee

    e agnostiche, il sostegno alle istanze pluralistiche nella divulgazione

    delle diverse concezioni del mondo, il superamento del principio della

    liberta' religiosa in favore del principio del pari trattamento di tutte le

    scelte filosofiche, la riaffermazione della completa laicita' dello Stato e

    la lotta contro le discriminazioni giuridiche e di fatto nei confronti degli

    atei e degli agnostici.

    L’UAAR ha quindi definito gli obiettivi, limitandoli a quelle tematiche

    (peraltro estremamente corpose ed impegnative) che possano permettere al

    maggior numero di non credenti di unirsi allo scopo di raggiungerli. Gli

    atei e gli agnostici italiani hanno opinioni diverse su molti argomenti e

    non avrebbe senso ''trascinare'' queste discussioni anche all’interno dell’

    associazione.

    Proprio per questo, l’articolo 4 delle Tesi afferma: "L'UAAR è eterogenea.

    Si distingue dalla maggior parte delle religioni o sette o conventicole

    anche perche' non aspira a ''omogeneizzare'' il pensiero dei suoi aderenti.

    Anzi, e' contraria ad ogni forma di pensiero unico, in qualsiasi campo lo si

    voglia imporre. Ci sono molti modi diversi di vivere l'agnosticismo o

    l'ateismo, e l’UAAR li rispetta tutti. In definitiva, sono numerosi gli

    atteggiamenti ed elaborazioni di pensiero compatibili con l'adesione

    all'UAAR… Anzi, l’eterogeneita' costituisce una garanzia contro involuzioni

    integraliste, in quanto gia' nei rapporti interni gli aderenti rispettano le

    reciproche convinzioni''.

    L’UAAR ha un’alta opinione dei propri soci: sa che molto spesso sono

    pervenuti alle proprie posizioni atee e agnostiche in seguito al rifiuto

    delle imposizioni e dei dogmi religiosi, e non vuole pertanto riproporsi nei

    loro confronti alla stessa stregua di una qualsiasi Chiesa alternativa. Allo

    stesso modo e per la stessa ragione, rifiuta in partenza di concepire i

    propri soci come un "gregge" bisognoso di conoscere il parere dell’UAAR

    prima di formulare una propria opinione. La nostra associazione considera

    una ricchezza ed un motivo di orgoglio non solo l’eterogeneita' dei propri

    soci, ma anche la loro capacita' d’analisi ed elaborazione personale.

    Cio' non significa, ovviamente, che all’UAAR possa aderire anche chi sia

    contrario alle piu' elementari forme di convivenza civile. Il nostro statuto

    afferma con forza la necessita' di impedire ogni forma d’intolleranza, di

    discriminazione e di prevaricazione, e l’articolo 11 delle nostre Tesi

    afferma che l’UAAR aderisce al testo costituzionale per quanto riguarda in

    particolare le istanze pacifiste: ''L'Italia ripudia la guerra come

    strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di

    risoluzione alle controversie internazionali".


UNIONE degli ATEI e degli AGNOSTICI RAZIONALISTI

www.uaar.it


 


 


Questo è il linguaggio che i politici americani capiscono


 


 



Negli anni '50 i neri degli Stati Uniti del Sud, come Alabama, Georgia,

Mississippi, ecc, potevano sedersi soltanto sui sedili posteriori degli

autobus



Un giorno una signora nera si sedette su un sedile davanti e fu

aggredita ed espulsa dell'autobus. La domenica successiva il Reverendo

Martin Luther King iniziò un movimento di boicottaggio agli autobus; questa

protesta ottenne una totale adesione dei neri, anche di quelli degli altri

Stati del sud.



Undici mesi dopo l'inizio della protesta, durante la quale i neri non

avevano preso gli autobus, i politici, pressati dai proprietari delle

imprese degli autobus votarono una legge che proibiva la discriminazione

razziale sui mezzi di trasporto.



Questo è il linguaggio che politici americani capiscono. Il linguaggio

del "business".



Adesso, Bush e il suo impiegato Toni Blair, dell'Inghilterra, pretendono

di invadere l'Iraq per appropriarsi delle sue riserve petrolifere. Allo

stesso modo interferiscono nella politica del Venezuela e di tutti gli

altri paesi, come se fossero i padroni di tutto.



Questo è il momento di uscire dal nostro letargo, dalla nostra indifferenza,

e di cominciare ad agire. Perciò proponiamo un boicottaggio ai prodotti

americani.



Lanciare pietre e distruggere le vetrine dei Mac Donald's, è fare il gioco

alla violenza, che è il loro gioco. Basta smettere di andarci. Basta

insegnare ai nostri figli che posso mangiare bene in altri posti.



Allo stesso modo, quando avremo sete, non è necessario bere Coca-Cola;

beviamo un bicchiere di vino italiano o altre bevande che siano prodotte

qui.



Quando compriamo una macchina, compriamo una macchina italiana, francese,

giapponese, coreana, o qualsiasi altra, tranne Ford, GM o Crysler.



Mettere benzina: Q8 o Shell (che é olandese). Esso: no.

Conto in banca: City Bank o Boston starne lontani.

Medicine, computer, dentifricio, biglietti aerei, qualsiasi cosa:

americana, no!

Ricordate, questa protesta è stata già esperimentata nei confronti degli

inglesi, in India. Lì Gandhi guidò la "resistenza pacifica" e, senza

violenza,

ottenne l'indipendenza del suo paese,



Dettaglio: se non andiamo ai Mac Donald's, o non beviamo Coca-Cola non

stiamo creando disoccupazione; bensì, stiamo generando occupazione a favore

dei loro prodotti concorrenti. L'unico effetto è che i profitti o le

royalties non vanno negli Stati Uniti.



E' ora di iniziare:


Primo: gira questo messaggio a tutti i tuoi conoscenti;

Secondo: mantieniti allerta quando compri qualcosa, anche al supermercato, attento a non comperare niente di origine americana;


Terzo: Fidati. In meno tempo di quello che immagini modificheremo la

belligeranza

di Bush;

Quarto: Se hai amici anche in altri paesi, invia questo messaggio in modo che loro lo possano tradurre, oppure fallo tu stesso, e divulgare.

Infine, ricorda: individualmente, non siamo nessuno, però, come popolo e

come consumatori, abbiamo il potere nelle nostre mani.


 



Se non vuoi esser complice di questa guerra, puoi:


 


· boicottare la ESSO, della multinazionale EXXON MOBIL, massima finanziatrice della campagna elettorale di Bush tra le compagnie petrolifere e vincitrice dell’appalto per il rifornimento di carburanti e lubrificanti della NATO: www.stopessowar.org


 



· ridurre i tuoi consumi petroliferi. I beneficiari dei vantaggi di una maggiore disponibilità di petrolio a medio termine non saranno infatti solo le grandi compagnie petrolifere, ma saremo tutti noi consumatori del Nord, abituati ad uno stile di vita che da un lato spreca energia e risorse e dall’altro distrugge le basi della nostra sopravvivenza sul pianeta.



Ridurre questi consumi è possibile, in modo anche molto consistente, agendo su un grande numero di comportamenti, strutture ed oggetti della vita quotidiana. Se per molte proposte ci si può ancora nascondere dietro alle difficoltà o alla diffidenza, ci sono alcune cose che possiamo fare da subito, ad esempio:


· spostarci in bicicletta o con i mezzi pubblici in luogo dell’auto o dello scooter


· sostituire la luci di casa con lampade ad alta efficienza


· andare a fare la spesa con una borsa di tela e privilegiare prodotti senza imballaggi inutili


· preferire prodotti locali e stagionali


· rifiutare prodotti “usa e getta” preferendo prodotti riparabili, riutilizzabili e ricaricabili


· preferire le fibre naturali a quelle sintetiche, le bottiglie in vetro (magari a rendere) ad alluminio e plastica


· abbassare i riscaldamenti e coprirci meglio. Usare di meno il condizionatore


· e…… proponi anche tu scrivendo a


 nonalimentiamolaguerra@retelilliput.org


 



Speditomi da Eugenio Cuomo (penisola sorrentina).


 

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