Boicotta la guerra
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- L'UAAR, LA PACE, LA GUERRA
Le operazioni belliche in Iraq sono ovviamente al centro dell’attenzione
dell’opinione pubblica. I dibattiti sulla vicenda finiscono inevitabilmente
per coinvolgere gli atei e gli agnostici, ed alcuni di loro hanno richiesto
all’UAAR quale atteggiamento l’Unione abbia maturato nei confronti del
conflitto.
L’UAAR ha come scopi, sanciti dallo Statuto, la promozione delle teorie atee
e agnostiche, il sostegno alle istanze pluralistiche nella divulgazione
delle diverse concezioni del mondo, il superamento del principio della
liberta' religiosa in favore del principio del pari trattamento di tutte le
scelte filosofiche, la riaffermazione della completa laicita' dello Stato e
la lotta contro le discriminazioni giuridiche e di fatto nei confronti degli
atei e degli agnostici.
L’UAAR ha quindi definito gli obiettivi, limitandoli a quelle tematiche
(peraltro estremamente corpose ed impegnative) che possano permettere al
maggior numero di non credenti di unirsi allo scopo di raggiungerli. Gli
atei e gli agnostici italiani hanno opinioni diverse su molti argomenti e
non avrebbe senso ''trascinare'' queste discussioni anche all’interno dell’
associazione.
Proprio per questo, l’articolo 4 delle Tesi afferma: "L'UAAR è eterogenea.
Si distingue dalla maggior parte delle religioni o sette o conventicole
anche perche' non aspira a ''omogeneizzare'' il pensiero dei suoi aderenti.
Anzi, e' contraria ad ogni forma di pensiero unico, in qualsiasi campo lo si
voglia imporre. Ci sono molti modi diversi di vivere l'agnosticismo o
l'ateismo, e l’UAAR li rispetta tutti. In definitiva, sono numerosi gli
atteggiamenti ed elaborazioni di pensiero compatibili con l'adesione
all'UAAR… Anzi, l’eterogeneita' costituisce una garanzia contro involuzioni
integraliste, in quanto gia' nei rapporti interni gli aderenti rispettano le
reciproche convinzioni''.
L’UAAR ha un’alta opinione dei propri soci: sa che molto spesso sono
pervenuti alle proprie posizioni atee e agnostiche in seguito al rifiuto
delle imposizioni e dei dogmi religiosi, e non vuole pertanto riproporsi nei
loro confronti alla stessa stregua di una qualsiasi Chiesa alternativa. Allo
stesso modo e per la stessa ragione, rifiuta in partenza di concepire i
propri soci come un "gregge" bisognoso di conoscere il parere dell’UAAR
prima di formulare una propria opinione. La nostra associazione considera
una ricchezza ed un motivo di orgoglio non solo l’eterogeneita' dei propri
soci, ma anche la loro capacita' d’analisi ed elaborazione personale.
Cio' non significa, ovviamente, che all’UAAR possa aderire anche chi sia
contrario alle piu' elementari forme di convivenza civile. Il nostro statuto
afferma con forza la necessita' di impedire ogni forma d’intolleranza, di
discriminazione e di prevaricazione, e l’articolo 11 delle nostre Tesi
afferma che l’UAAR aderisce al testo costituzionale per quanto riguarda in
particolare le istanze pacifiste: ''L'Italia ripudia la guerra come
strumento di offesa alla liberta' degli altri popoli e come mezzo di
risoluzione alle controversie internazionali".
UNIONE degli ATEI e degli AGNOSTICI RAZIONALISTI
www.uaar.it
Questo è il linguaggio che i politici americani capiscono
Negli anni '50 i neri degli Stati Uniti del Sud, come Alabama, Georgia,
Mississippi, ecc, potevano sedersi soltanto sui sedili posteriori degli
autobus
Un giorno una signora nera si sedette su un sedile davanti e fu
aggredita ed espulsa dell'autobus. La domenica successiva il Reverendo
Martin Luther King iniziò un movimento di boicottaggio agli autobus; questa
protesta ottenne una totale adesione dei neri, anche di quelli degli altri
Stati del sud.
Undici mesi dopo l'inizio della protesta, durante la quale i neri non
avevano preso gli autobus, i politici, pressati dai proprietari delle
imprese degli autobus votarono una legge che proibiva la discriminazione
razziale sui mezzi di trasporto.
Questo è il linguaggio che politici americani capiscono. Il linguaggio
del "business".
Adesso, Bush e il suo impiegato Toni Blair, dell'Inghilterra, pretendono
di invadere l'Iraq per appropriarsi delle sue riserve petrolifere. Allo
stesso modo interferiscono nella politica del Venezuela e di tutti gli
altri paesi, come se fossero i padroni di tutto.
Questo è il momento di uscire dal nostro letargo, dalla nostra indifferenza,
e di cominciare ad agire. Perciò proponiamo un boicottaggio ai prodotti
americani.
Lanciare pietre e distruggere le vetrine dei Mac Donald's, è fare il gioco
alla violenza, che è il loro gioco. Basta smettere di andarci. Basta
insegnare ai nostri figli che posso mangiare bene in altri posti.
Allo stesso modo, quando avremo sete, non è necessario bere Coca-Cola;
beviamo un bicchiere di vino italiano o altre bevande che siano prodotte
qui.
Quando compriamo una macchina, compriamo una macchina italiana, francese,
giapponese, coreana, o qualsiasi altra, tranne Ford, GM o Crysler.
Mettere benzina: Q8 o Shell (che é olandese). Esso: no.
Conto in banca: City Bank o Boston starne lontani.
Medicine, computer, dentifricio, biglietti aerei, qualsiasi cosa:
americana, no!
Ricordate, questa protesta è stata già esperimentata nei confronti degli
inglesi, in India. Lì Gandhi guidò la "resistenza pacifica" e, senza
violenza,
ottenne l'indipendenza del suo paese,
Dettaglio: se non andiamo ai Mac Donald's, o non beviamo Coca-Cola non
stiamo creando disoccupazione; bensì, stiamo generando occupazione a favore
dei loro prodotti concorrenti. L'unico effetto è che i profitti o le
royalties non vanno negli Stati Uniti.
E' ora di iniziare:
Primo: gira questo messaggio a tutti i tuoi conoscenti;
Secondo: mantieniti allerta quando compri qualcosa, anche al supermercato, attento a non comperare niente di origine americana;
Terzo: Fidati. In meno tempo di quello che immagini modificheremo la
belligeranza
di Bush;
Quarto: Se hai amici anche in altri paesi, invia questo messaggio in modo che loro lo possano tradurre, oppure fallo tu stesso, e divulgare.
Infine, ricorda: individualmente, non siamo nessuno, però, come popolo e
come consumatori, abbiamo il potere nelle nostre mani.
Se non vuoi esser complice di questa guerra, puoi:
· boicottare la ESSO, della multinazionale EXXON MOBIL, massima finanziatrice della campagna elettorale di Bush tra le compagnie petrolifere e vincitrice dell’appalto per il rifornimento di carburanti e lubrificanti della NATO: www.stopessowar.org
· ridurre i tuoi consumi petroliferi. I beneficiari dei vantaggi di una maggiore disponibilità di petrolio a medio termine non saranno infatti solo le grandi compagnie petrolifere, ma saremo tutti noi consumatori del Nord, abituati ad uno stile di vita che da un lato spreca energia e risorse e dall’altro distrugge le basi della nostra sopravvivenza sul pianeta.
Ridurre questi consumi è possibile, in modo anche molto consistente, agendo su un grande numero di comportamenti, strutture ed oggetti della vita quotidiana. Se per molte proposte ci si può ancora nascondere dietro alle difficoltà o alla diffidenza, ci sono alcune cose che possiamo fare da subito, ad esempio:
· spostarci in bicicletta o con i mezzi pubblici in luogo dell’auto o dello scooter
· sostituire la luci di casa con lampade ad alta efficienza
· andare a fare la spesa con una borsa di tela e privilegiare prodotti senza imballaggi inutili
· preferire prodotti locali e stagionali
· rifiutare prodotti “usa e getta” preferendo prodotti riparabili, riutilizzabili e ricaricabili
· preferire le fibre naturali a quelle sintetiche, le bottiglie in vetro (magari a rendere) ad alluminio e plastica
· abbassare i riscaldamenti e coprirci meglio. Usare di meno il condizionatore
· e…… proponi anche tu scrivendo a
nonalimentiamolaguerra@retelilliput.org
Speditomi da Eugenio Cuomo (penisola sorrentina).
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