venerdì 16 marzo 2007



Un racconto di Paola


Le mani

 

Le mani lavoravano attente, ognuna al proprio posto. Quelle “piccole e scure” manovravano con abilità ago e filo: ne venivano fuori graziosi occhielli ben rifiniti, orli a giorno ammirevoli per la precisione, piccoli ricami colorati su tovagliette bianche dalla trama quasi impalpabile. Anche i gioielli sapevano fare “le mani piccole e scure”, come quella collanina d’argento con le pietre azzurre che sembrava uscita dalla bottega di un artigiano provetto o il braccialetto fatto di piccolissime perline rosa e argento che avrebbe fasciato con grazia un polso di donna. Le “mani lunghe e scure” non erano da meno. Queste mani erano anche particolarmente armoniose con le dita ben disegnate e abbellite da vari anelli tutti d’oro, molto semplici, senza pietre colorate. Tic tic tic zigzagava veloce l’uncinetto e intanto cresceva il giro rotondo del centrino giallo. Nella stanza accanto le “mani grandi e nervose” correvano su e giù sull’asse da stiro. A un certo punto s’impigliarono nelle pieghe di una tenda bianca e complicata e parvero impazzire. Erano mani agitate quelle lì e scalpitavano spesso sul ferro che s’impuntava,soffiava e sputava acqua. Anche perché la montagna dei panni che aspettava era davvero considerevole.

Forse una bacchetta magica sarebbe stata l’ideale e le mani avrebbero potuto accendersi una bella sigaretta e fumarla con gusto fino alla fine o prendere una tazzina di caffè forte e profumato, che erano, entrambe le cose, due grandi piaceri della vita. Ogni tanto la mano correva alla manopola della radiolina sulla mensola e allora la musica amata usciva a fiotti e avvolgeva la stanza facendo compagnia. Allora le mani sospiravano appagate e andavano su e giù con più leggerezza sulla trama bianca e complicata della tenda.

Sul lato breve del lungo tavolo rettangolare stavano “le mani seducenti” che si distinguevano appunto dalle altre per lo smalto rosso vivo sulle unghie (qualche volta verdeazzurro o addirittura rosso cupo quasi nero), i molti anelli, uno per dito, i braccialetti tintinnanti ai polsi e un leggero profumo che si diffondeva a ogni movimento. “Le mani seducenti” non avevano una gran voglia di scrivere all’inizio della scuola, ma poi presero gusto, a poco a poco, a riconoscere i suoni, a ricordare la forma delle lettere e anche a scrivere le parole. In ogni modo la cosa che a loro piaceva di più era far tintinnare i braccialetti, tenendo la tazzina del caffè, e guardare ogni tanto la bella luce degli anelli intorno alle dita, come se qualche mano d’uomo fosse lì pronta per attirarle in un lungo ballo romantico.

Le più laboriose erano certamente “le mani materne” che avevano ben più da fare delle altre perché, oltre a comporre parole e a formar numeri, dovevano sollevare, cullare e blandire le crisi di pianto di una bimba, imboccarla quand’era il momento e ogni tanto, quando proprio non sapevano più cosa escogitare per farla star buona, attaccarla al seno e ninnarla un po’. Certo: le parole non venivano bene e il conto dei numeri era più difficile; “le mani materne” avevano però molta pazienza e passavano abbastanza disinvoltamente da una all’altra di queste occupazioni, forse perché erano mani molto giovani e piene di energia e per loro tutto era un po’ un gioco, faticoso ma anche divertente e non di rado finiva che la piccola mano della bambina, guidata dalla mano materna, si divertiva a cercar di formare le “a” e le “o”, mentre gli occhi passavano pian piano dai lacrimoni al sorriso. (Pag.23).


I QUADERNI DI PORTO FRANCO. nuova serie.

16. Manididonne

un racconto a più voci

donne

si incontrano,

comunicano,

progettano

un’esperienza

di integrazione




Un libro per comunicare uno stile di integrazione ed una capacità operativa al femminile: contenuti, valori e realizzazioni di donne che accettano di mettersi in gioco e di osare il futuro possibile.

dicembre2006

 
Copie della pubblicazione si possono richiedere presso:

Regione Toscana Giunta Regionale - Direzione Generale politiche formative e beni culturali

PORTO FRANCO.Toscana. Terra dei popoli e delle culture

Via G. Modena 13- 50121 Firenze

Tel. 0554384127-129-122

Fax 0554384100

Leggi anche qui. Ci trovi l'introduzione del libro, a cura di Luciana Angeloni.


 

1 commento:

  1. Letto tutto, anche leggi qui. E' sempre la stessa brava Paola, col suo "Fare", da cui poi trova ispirazione per i suoi racconti Ornnella

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