mercoledì 22 dicembre 2010

Dichiarazioni anticipate o testamento biologico




sul sito della Treccani 




http://www.treccani.it/Portale/sito/comunita/webTv/videos/Int_Claudio_Cartoni_testamento_biologico.html

è riportato un interessante video in cui il dr. Claudio Cartoni, ematologo e oncologo presso il Policlinico Umberto I di Roma, illustra il testamento biologico e la legislazione vigente in Italia e negli altri Stati europei. 




Nota natalizia

Natale 2010: ...ha svuotato la democrazia in maniera sistematica e diffusa, nei palazzi delle Istituzioni come nelle teste dei cittadini. Ha snervato il parlamento, la magistratura, la libera informazione, la scuola. Ha prodotto una perdita collettiva di senso e di memoria. (Curzio Maltese, La bolla, Feltrinelli 2009, quarta di copertina).

Auguri a tutti. Ci sarà da patire come dopo l'8 settembre e da lavorare come dopo il XXV Aprile. Lavoro per tutti.


martedì 21 dicembre 2010

A perpetua memoria II


Kulturkampf

La devastazione ambientale della Campania operata dalla 'ndrangheta rende bene, a mio modesto avviso, la devastazione culturale operata dalla 'ndrangheta vaticana sul corpo vivo dell'Italia costituzionale: la campania felix dei Romani, la più bella Costituzione del mondo ridotte ad una immensa cloaca di veleni prodotti da una discarica abusiva e fuori controllo. Una specie di Cernobil.

Quelli che seguono sono gli antenati, neppure tanto lontani, della classe di governo che si ostina a non voler lasciarci morire in pace. Perché la grida governativa sugli stati vegetativi è destinata a bollare per un certo periodo storico a venire il periodo berlusconiano che ha fatto vivere la patria dell'Umanesimo e del Rinascimento sotto la cappa del sopradetto inquinamento culturale Vaticano.  Il mio vuole essere un discorso in positivo, perché dimostra che la lotta e resistenza paga; Oggi i sanfedisti possono gridare con la voce chioccia "Englaro assassino e untore", ma non altro. E noi li possiamo mettere alla gogna, tutti i sostenitori di questi ultimi governi. Questa è una destra che si sta decomponendo a vista d'occhio come il ritratto di Dorian Gray. Il bello è che il Vaticano vuole proprio questo tipo di destra e, in questo momento, sta forzando il movimento che gira intorno a Pierferdinando Casini per aggiungersi ai compattatori d'immondizia non trattata che portano il loro carico nella grande discarica d'Italia. Una storia infame, come la colonna che segue:








Hic . vbi . hæc . area . patens . est



svrgebat . olim . tonstrina



 io . iacobi . moræ



qvi . facta . cvm . gvglielmo. platea pvbl . sanit . commissario



et . cvm . aliis . conspiratione



dvm . pestis . atrox . sæviret



lethiferis . vngventis . hvc . et . illvc . aspersis



plvres . ad . diram . mortem . compvlit



Hos . igitvr . ambos . hostes . patriæ . ivdicatos



excelso . in . plavstro



candenti . privs . vellicatos . forcipe



et . dextera . mvlctatos . manv



rota . infringi



rotæqve . intextos . post . horas . sex . ivgvlari



combvri . deinde



ac . ne . qvid . tam . scelestorvm . hominvm reliqvi . sit



pvblicatis . bonis



cineres . in . flvmen . pro iici



senatvs . ivssit



cv ivs . rei . memoria . æterna . vt . sit



hanc . domvm . sceleris . officinam



solo . æqvari



ac . nvnqvam . in postervm . refici



et . erigi . colvmnam



qvæ . vocetvr . infamis



edem ordo mandavit



Procvl . hinc . procvl . ergo



boni . cives



ne . vos . inpoelix . infame . solvm



commacvlet



mdcxxx . kal . avgvsti







È il 21 giugno del 1630, una giornata di pioggia a Milano, dove, nei pressi della contrada della Vetra, Caterina Rosa e Ottavia Boni, due comari affacciate alla finestra già di primo mattino, notano un uomo coperto da un mantello nero con il cappello calato sul viso, camminare rasente una casa strofinando la mano destra contro il muro. Allontanatosi, le due donne si precipitano in strada per controllare i segni che, secondo loro, l’uomo ha lasciato sul muro e vedono, o credono di vedere, delle macchie di colore giallo. È allarme. La parte unta viene subito bruciata e coperta di calce. Il Capitano di giustizia, chiamato sul luogo per esaminarlo, conferma i timori della gente, scorgendo dei segni di unto, nonostante il muro fosse stato prontamente bruciato prima e imbiancato poi.



All’untore vengono presto dati un volto e un nome: si tratta di Guglielmo Piazza, commissario della sanità, che viene subito arrestato con l’accusa di aver sparso dell’unguento pestifero. Interrogato, l’uomo nega di essere coinvolto nell’accaduto, ma, dopo essere stato sottoposto alla tortura della corda (appeso, cioè, ad una fune con le mani legate dietro la schiena e lasciato, poi, cadere di colpo), rasato, purgato e cambiato di abiti, per il timore che potesse nascondere un amuleto in grado di proteggerlo dal dolore delle pene inflittegli, non solo confessa, ma fa anche, o meglio inventa, su promessa di impunità, il nome di un complice.



Lo sfortunato altri non è che il suo barbiere, tal Giangiacomo Mora, a cui proprio pochi giorni prima dell’accaduto, aveva chiesto di mettergli da parte un vasetto di olio curativo contro la peste. Dopo un’attenta perquisizione della sua bottega, che la presenza di alambicchi e fornelli induce gli esaminatori a considerare una vera e propria fabbrica di veleni, il barbiere viene arrestato e interrogato e, dichiaratosi estraneo ai fatti, viene torturato.



Ciò che lo attende è la legatura della canapa, ovvero una matassa con la quale si avvolge una mano e che viene girata fino a slogare il polso, tanto che questi finisce per ripiegarsi sul braccio stesso. Confessa, ma poi, cessato lo strazio, ritratta; sottoposto di nuovo al supplizio, tra grida di dolore e spasimi, ammette ciò che gli esaminatori sostenevano avesse fatto. Questa scena si ripete per giorni, finché il Piazza non fa il nome di una terza persona: Don Giovanni Gaetano Padilla, nobile spagnolo denunciato come l’ideatore del crimine. Al Mora viene chiesto di confermare la responsabilità di quest’ultimo personaggio nei fatti accaduti ed egli acconsente, ormai stremato dai tormenti della tortura (il Padilla fu poi assolto in virtù del suo rango).



Una sentenza del 27 luglio condanna a morte sia il Piazza che il Mora, nonostante le dubbie confessioni dei due, le continue e ripetute smentite del barbiere e l’assenza di una benché minima prova. Entrambi furono caricati su di un carro che li portò, prima, nel luogo che il Piazza aveva infettato, poi, davanti alla bottega del Mora, dove fu tagliata loro la mano destra e rotta l’ossatura; in seguito furono posti sulla ruota, i loro cadaveri bruciati e le ceneri gettate nel fiume. La casa del Mora fu demolita e al suo posto eretta una colonna, detta infame, e una lapide che recava la descrizione dei fatti accaduti, a memoria della giustizia compiuta nei confronti dei due principali imputati dell’epidemia di peste che si diffuse quell’anno a Milano.



La fonte



 




lunedì 20 dicembre 2010

E la tranvia va





Video



Sabato 18 dicembre 2010 - nevicata su Firenze e Toscana. Si fermano treni e autostrade, ma la tranvia Scandicci-S.Maria Novella va.



Nella seconda parte si vede la nevicata del giorno prima, venerdi 17 dicembre, zona Isolotto.

E la tranvia va.








 









Sabato 18 dicembre 2010 - nevicata su Firenze e Toscana. Si fermano treni e autostrade, ma la tranvia Scandicci-S.Maria Novella va.

Nella seconda parte si vede la nevicata del giorno prima, venerdi 17 dicembre, zona Isolotto.

http://www.youtube.com/watch?v=gAhsBj2nPtA




domenica 19 dicembre 2010

A perpetua memoria




Una giornata particolare










gli stati generali














gli stati confusionali














gli stati convenzionali














gli stati inesistenti














gli stati permanenti














gli stati assatanati














gli stati indebitati














gli stati demenziali














gli stati equinoziali














gli stati equatoriali














gli stati allagati 














gli stati bombardati














gli stati sommersi 














gli stati dispersi














gli stati induttivi














gli stati consuntivi














gli stati vegetativi














la giornata degli stati vegetativi














la giornata degli stati vegetativi permanenti














la giornata degli stati vegetativi permanenti a oltranza














la giornata degli stati vegetativi permanenti a oltranza e contro volontà














la giornata degli stati vegetativi permenti a oltranza e contro volontà con la festa di tubi cannule alambicchi attaccati alle vene 














la giornata degli stati vegetativi permenti a oltranza e contro volontà con la festa di tubi cannule alambicchi attaccati alle vene nel parco delle cascine di Firenze














la giornata degli stati vegetativi permanenti a oltranza e contro volontà con la festa di tubi cannule alambicchi attaccati alle vene dal parco delle cascine di Firenze  fino al duomo 














la giornata degli stati vegetativi permanenti a oltranza e contro volontà con la festa di tubi cannule alambicchi attaccati alle vene dal parco delle cascine di Firenze  fino al duomo con partecipazione straordinaria del carroccio milanese della Lega










la giornata degli stati vegetativi permanenti a oltranza e contro volontà con la festa di tubi cannule alambicchi attaccati alle vene dal parco delle cascine di Firenze  fino al duomo con partecipazione straordinaria del carroccio milanese della Lega e con trasferimento dello stesso, via autostrada, da Firenze a Piazza S.Pietro con benedizione  zombi e orbi










la giornata degli stati vegetativi permanenti a oltranza e contro volontà con la festa di tubi cannule alambicchi attaccati alle vene dal parco delle cascine di Firenze  fino al duomo con partecipazione straordinaria del carroccio milanese della Lega  con trasferimento del carroccio via autostrada da Firenze a Piazza S.Pietro con benedizione  zombi e orbi alla presenza, in effigie di gloria,  dei morti di eutanasia permanente patriottica rappresentati, nella circostanza, dal popolo coglione risparmiato dal cannone non sapendo che la guerra è un gran giro di quattrini che prepara le risorse pe' li ladri de le borse.






A perpetua memoria della giornata più straordinaria mai uscita dalla fantasia dell'armata brancaleone che andò sotto il nome di armata berluscolegaiola.










La grida governativa (detta "La Rochelle")



9 febbraio 2011 Giornata nazionale degli stati vegetativi



 Il Consiglio dei Ministri ha approvato su proposta del Ministro della Salute la direttiva che indice  per il 9 febbraio 2011 la Giornata nazionale degli Stati vegetativi. In merito alla decisione il Sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella dichiara:



 “E’ molto importante, in particolare in questo momento di acceso dibattito, che dal prossimo anno il 9 febbraio sia la Giornata Nazionale degli Stati Vegetativi. A volerla fortemente sono state le associazioni dei familiari delle persone che vivono in questa condizione, che hanno lavorato al Libro Bianco del Ministero della Salute. Questa data ricorda a tutti noi l’anniversario della morte di Eluana Englaro, una ragazza affetta da disabilità grave la cui vita è stata interrotta per decisione della magistratura. Con questa giornata il ricordo di Eluana non sarà più una memoria che divide ma un momento di condivisione per un obiettivo che ci unisce tutti. Da oggi sarà un’occasione preziosa in più per ricordare a tutti noi quanto è degna l’esistenza di tutti coloro che vivono in stato vegetativo e non hanno voce per raccontare il loro attaccamento alla vita. Questa giornata sarà anche un appuntamento per fare il punto scientifico su tutte le scoperte su queste situazioni di cui sappiamo ancora troppo poco. E potrà rappresentare una finestra di visibilità per queste persone e le famiglie che le accudiscono amorevolmente, troppo spesso coscientemente accantonate dai media che si rivolgono al grande pubblico, come ha dimostrato la recente vicenda della trasmissione Vieni via con me.







Redazione salute.gov.it - Comunicato stampa n. 382 del 26 novembre 2010




Divagazione di Paola Galli



Gli stati vegetativi



Belli gli stati vegetativi:

non sono mobili

non son creativi

ma sono tanto contemplativi!



Intorno al corpo fervor di cure

i tubicini, le lavature

 la sonda gastrica - che bel garbuglio-

ti va assorbire quel brutto intruglio.

Tanti infermieri

tanti dottori

niente paure

niente tremori

Nessuna vita dei sentimenti

ma un gran lavoro di stiramenti

quando ti lavano da capo a piedi.

 

Ma tu non pensi

e niente vedi

non trovi nulla che sia umano

neppure il tocco di quella mano.

non sai niente di quanto succede

lo sa lui che tutto vede!



Ma quel che conta -

qualcuno dice,

restare a lungo vegetativo;

che bello stato contemplativo!



mai e poi mai,

l'avevo detto,

e pure scritto,

fare il cadavere dentro ad un letto.

Quando la vita è ormai finita

ti riman solo la dignità.

M'han fatto perdere la partita,

però vi dico: tempo verrà...




mercoledì 15 dicembre 2010

14 dicembre - Lotteria Italia











Usciti i numeri - Brindo a Matteo



Alzo l'amaro calice a Matteo fiorentino.



Dopo Arcore, a Firenze ora avrem la special Legge:



Tutta Firenze una veranda in fiore;

qui alle Cascine tutto l'anno sarà 

sempre gioioso come fosse Aprile; 

Vedrem l'Arno pulito infino a Pisa,

piste per cicli fin sui campanili,

asili nido ad ogni cantonata

le altre tranvie come un batter d'ala,

anche l'aria sarà sempre pulita;

Tutte le scuole saran col tempo pieno;

la Sinagoga splenderà di luce,

per la Moschea sentirai la Lega.


"Per Siena e Arezzo, per Livorno o Pisa,

Grosseto con Pistoia e Lucca e Prato,

penserà la Toscana coi suoi Rossi:

impareranno a farsi un po' di fiato.

Massacarrara e i suoi cassintegrati

saranno da qualcuno reintegrati.


 Se io prendo qualche scorciatoia

prego non definitemi una troia.

Pensate a la città ch'è la più bella

quella che sempre tutto il mondo sogna. "



"Caro Matteo amico conviviale,

la tua Firenze è veramente bella:

nessuna escort sembra a lei uguale:

mi piacerebbe fottermi anche quella!"


domenica 12 dicembre 2010

Dove è scritto?




-  nuove leggi elettorali, per la Camera, di tipo misto (uninominale e proprozionale secondo il modello tedesco) riducendo il numero dei deputati a 450 e, per il Senato, di rappresentanza di 2° grado, regionale, degli interessi economici, sociali e culturali, diminuendo a 250 il numero dei senatori ed elevando da 5 a 25 quello dei senatori a vita di nomina presidenziale, con aumento delle categorie relative (ex parlamentari - ex magistrati - ex funzionari e imprenditori pubblici - ex militari ecc.);


... riforma della legge comunale e provinciale per sopprimere le provincie e ridefinire i compiti dei Comuni dettando nuove norme sui controlli finanziari.


mercoledì 8 dicembre 2010

Ultimi saldi per fine esercizio








Arcore primi dicembre 2010







 A poter osservare il teatro del mondo come uno spettacolo di sola fantasia ci sarebbe da divertirsi quanto e più della lettura di qualsiasi romanzo giallo, fantascientifico, thriller, horror, umoristico, leggero...una vera enciclopedia mista, con sorprese continue. Più che le Walchirie di ieri sera alla Scala. La realtà ha una forza di immaginazione insuperata: la pièce di Wikileaks è degna di Shakespeare, di grande impatto emotivo, catartica come un Prometeo Incatenato. Se dal gran teatro della storia scendiamo nel teatrino di casa nostra, il divertimento, in scala ridotta, non è da meno. Perché c'è sempre l'imprevedibile, proprio in casa tua, a pochi metri da te. Il mio rottamatore di pochi giorni fa qui alla Stazione Leopolda che va a recuperare qualche pezzo di pregio nella villa del nostro Re Mida, primache le orde affamate di amici e clienti facciano piazza pulita. Partecipazione agli utili prodotti dai rifiuti campani anche a noi fiorentini. Firenze sogna, con Narciso Parigi. 











E con Lapo Gianni:

Amor, eo chero mia donna in domìno,



l'Arno balsamo fino,



le mura di Firenze inargentate,



le rughe di cristallo lastricate,



fortezze alt' e merlate,



mio fedel fosse ciaschedun latino;



il mondo in pace, securo 'l camino,



no mi noccia vicino,



e l'aria temperata verno e state;



[e] mille donne e donzelle adornate



sempre d'amor pregiate



meco cantasser la sera e 'l matino;



e giardin' fruttuosi di gran giro,



con grande uccellagione,



pien' di condotti d'acqua e cacciagione;



bel mi trovasse come fu Absalone,



Sanson[e] pareggiasse e Salamone;



servaggi di barone



sonar vïole, chitar[r]e e canzone;



poscia dover entrar nel cielo empiro:



giovane, sana, alegra e secura



fosse mia vita fin che 'l mondo dura.

Caro Matteo, non è vietato sognare; in fondo in fondo un po' tutti gli rassomigliamo.  Hai voluto esser tempista, o forse ti sei solo illuso di essere nei tempi; magari hai solo un difetto di vista, e non hai visto la mummia, se no potevi ancora salvarti in corner:



E’ successo a Piacenza: il topo d’appartamento aveva già trovato dei gioielli ma scioccato dalla vista della mummia ha gettato la refurtiva e si è dato alla fuga. (appena letta su Yahoo notizie)




















domenica 5 dicembre 2010

La bufala

14 dicembre 2010



video:









La bufala: Italia, Costituzione italiana.



I 2 leoni: Vaticano e mafia, USA e Servizi segreti, Nobiltà (960+600 deputati e senatori) e Clero.



La lezione della mandria:







mercoledì 1 dicembre 2010

Riforma universitaria cercasi


Sono d'accordo

I TORTI DELLA GELMINI SULLA RIFORMA UNIVERSITARIA… MA NON SONO SOLO SUOI –

Che le facoltà navigassero in piena merda lo sapevamo già da Prodi e anche da prima di lui (forse da prima di Craxi, per dare un periodo più o meno preciso). Chi i tagli non li ha fatti prima, ha dato segnali sbagliati facendo credere che l’università fosse un’isola eternamente felice, deresponsabilizzando coloro che amministrano. Chi ha fatto i tagli, sbagliati e atroci (come sbagliata e atroce - ma soprattutto iniqua poiché toglie solo al settore pubblico – è la riforma Gelmini), ha preso in mano una situazione portata alle estreme conseguenze e lo ha fatto malissimo. Nessuno però parla del marcio reale che ha portato le facoltà a essere prima circhi ridicoli dei baroni e dei loro amici, parenti, conoscenti e leccaculo; poi edifici vuoti senza passione e senza soldi. Questo marcio, questo stato di cose mafioso ha permesso la formazione di cattedre inutili, l’assegnazione di posti in eccesso e la totale falsificazione di concorsi (per dottorati così come per docenza o ricerca) che ha portato all’assunzione di personale in eccesso, spesso per niente all’altezza, e alla formazione di una mentalità malata e incancrenita per la quale "insegno gratis, ti faccio il favore gratis perché tanto prima o poi il concorso me lo farai vincere". Chi ha insegnato gratis lo ha fatto spesso perché non aveva alternative o perche sapeva di dover pagare un prezzo per la vincita del suo concorso (spesso appositamente indetto per le persone prescelte). Questa mentalità ha attecchito nelle facoltà e nelle menti portando alla situazione attuale, oltremodo peggiorata dai tagli. Va benissimo che i ricercatori e gli studenti si rendano conto che le cose non vanno, devono protestare con tutte le loro forze, ma dovrebbero cogliere l’occasione per riflettere sul meccanismo marcio e mafioso che sta anche dentro le loro menti e dentro ogni singolo istituto universitario e che ha governato la loro mancata carriera. Perché la loro mancata carriera non è colpa di Gelmini, di Fabio Mussi, Giuseppe Fioroni, Letizia Moratti, Iervolino o Berlinguer… questo limbo eterno in cui la meritocrazia è sempre stata esclusa ha origini interne ben più radicate. Va benissimo la lotta contro le riforme sbagliate e contro i tagli atroci, ma sarebbe bene che tale lotta fosse affiancata a una lotta ben più dura, contro quella mentalità e quella prassi mafiose che hanno permesso che nelle facoltà italiane si spendesse e spandesse come se i soldi fossero eterni e al servizio dei baroni, dei loro parenti e dei loro amici, lasciando le casse vuote. Se facciamo una lotta facciamola tutta, consapevoli che i ministri vanno e vengono (si spera) e che purtroppo il marcio rimane, molto spesso nella prassi delle nostre menti. (Matteo Tuveri)


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