Il 25/05/2011 23:17, Urbano Cipriani ha scritto:
Caro Giovanni, voglio con questa esprimere l'apprezzamento e l'emozione per le giornate della via Romea che ci hanno visto percorrere antiche strade poco conosciute dentro al paesaggio ben conosciuto del nostro Casentino. Un percorso della memoria che si è dimostrato un buon ricostituente psicofisico in questa nostra condizione di oggi che ci vede stretti tra palazzi e autostrade, nervosi al volante per la fretta di arrivare prima dell'orologio legato al polso. Camminare insieme ai figli e nipoti di quei soldati tedeschi che mostravano a me bambino le foto di quegli stessi figli; giovani soldati che incontravo in quel di Camaldoli e dintorni, in Piazza Nova a Ponte a Poppi, in Avena e Lierna: il camminare insieme ai loro figli mi ha fatto riflettere sulla nostra vita, sulle nostre storie e sulla stupidità della guerra. Corezzo, Frassineta, Giona, Casa Santicchio, Gello, il Moscaio, Banzena, Campi con donne e uomini indaffarati per noi intorno alle tavole imbandite di formaggio prosciutto porchetta olio pomodori e tutto il sapore del buon tempo antico..Onore al merito a voi che per primi vi siete incontrati in Italia e Germania ed avete aperto la strada all'intervento delle amministrazioni locali di qua e di là dalle Alpi. Bibbiena, Chitignano, Chiusi e Subbiano hanno fatto gli onori di casa insieme a Santa Sofia e agli altri comuni di Romagna. Peccato per l'assenza della Comunità montana che sono sicuro avrà modo nelle prossime occasioni di essere presente. Perché occasioni prossime ce ne dovranno pure essere; questo è solo l'inizio. Onore a te e al tuo collega sassone come si chiama che avete aperto questa breccia-traccia di via Romea. Sono contento di essere stato con voi a fare questo bel cammino; fare anche nel senso di creare. Perché, come dice il poeta, "il cammino si fa camminando". Alla prossima. Urbano.
Caro Urbano,
non sai quanto mi fa piacere questa tua riflessione, ne faccio tesoro, la metto in archivio.
Mi dispiace solo di non aver partecipato a tutte le camminate, avendole già fatte in precedenza circa un mese prima per la verifica del terreno e archeologica delle strade.
Stavo anch'io facendo riflessioni sui volti di questo "fratelli" tedeschi, alcuni dei quali somigliavano a quelli delle SS che un giorno del 1944 cercavano mio padre e portarono via mio nonno. Qualcosa è cambiato in senso positivo. Il mio progetto è quello di creare una rete di strade pedonali che comprenda tutto l'ex Vecchio Mondo e possibilmente anche il continente americano. Come ho detto anche nel mio breve intervento: le persone che si incontrano a piedi su un sentiero si salutano e parlano, mentre quelle che si incontrano in macchina si offendono nel migliore dei casi.
Per quanto riguarda la guerra occorre combatterne le cause, quando la guerra è in corso è difficile fermarla perché le cause rimangono. Allora la prima cosa e non stringere mai alcun patto, politico o commerciale (niente real politics) con capi di stato andati al potere con la violenza e protetti da eserciti specializzati nella repressione interna.
La guerra che noi abbiamo subito da ragazzi era inevitabile quando scoppiò e sarebbe stato un disastro fermarla perchè non riesco ad immaginare un mondo in cui Mussolini e Hitler fossero stati i vincitori.
Continuiamo a lavorare sulle "erterie della civiltà globale", le differenze - spesso fasulle- culturali ed etniche sono anch'esse alla radice di querre prive di senso, essendo alla radice del nazionalismo. L'umanità è mista sia geneticamente che culturalmente, io sono contrario a qualasi discorso riguardante la nazione-stato, e in particolare gli stati coinfessionali, come Israele o gli stati basati sulla legge coranica.
Giovanni
Caro Giovanni, grazie del tuo gradimento che viene a valorizzare il mio. Quanto alla guerra, non confonderla però con la resistenza alla guerra. La guerra stupida è quella di Hitler e Mussolini che vanno al macello trascinandosi i popoli di mezzo mondo. La loro stupidità è frutto di un'altra stupidità che è il trattato di pace del 1918 imposto da Francia e Inghilterra alla Germania di Weimar che, ridotta alla fame, si piegò al mito nazionalsocialista. La madre di tutte le stupidità è la prima guerra mondiale fatta davvero senza motivo e comunque contro Giolitti e la quasi totalità dei parlamentari di allora. Bastarono Casa Savoia, 4 industriali e 4 generali più il poeta vate che si liberò dai debiti vendendosi ai 4 industriali...non più solo stupidi ma criminali. Dalla guerra mondiale è nato il fascismo italiano che ha aperto la strada a quello europeo. Tanto cammino ancora da fare con i piedi e con la testa su " una rete di strade pedonali che comprenda tutto l'ex Vecchio Mondo e possibilmente anche il continente americano" come tu dici. Mi piace questo tuo pensare in grande. Di nuovo grazie per il lavoro che fai. Urbano.
Caro Urbano, la tua simpatia mi ripaga per queste attività. L'idea di una rete globale di fratellanza costituita dalle vie che fecero il mondo ossia " le arterie della cultura globale" potrebbe essere la nostra salvezza.
Le spiegazioni date dagli storici ai fenomeni del fascismo e del nazismo non mi sembrano corrispondere a quamto ho osservato ed appreso negli anni riguardo ai sentimenti delle folle.
La folla è un animale non pensante, che agisce emotivamente senza analizzare.
Non ci sono scuse per questi fenomeni, secondo me sono frutto dell'inciviltà, ossia della civiltà non penetrata a fondo nelle masse, ma rimasta agli intellettuali che hanno voluto tenersi il monopolio della cultura.
Oggi le cose cambiano. La rivoulzione in atto è nuova, nasce dalle masse informate grazie a media quali ad esempio Al Jazeera, strumentale nella rivoluzione dei popoli islamici in corso.
I cinesi hanno paura a ragione di Google e di Al Jazeera, ma non ce la faranno, la Cina sarà presto in fiamme. Spero di sbagliarmi, ma questa rivoluzione genuinamente popolare avrà effetti imprevedibili. Una cosa è certa, i dittatori avranno bisogno di armi sempre più potenti per uccidere ed opprimere le popolazioni. Vedi cosa accade in Siria, ma il popolo vincerà.
Giovanni
Foto fatte nella circostanza