sabato 3 aprile 2004

Novella delle 3 anella - riflessioni

La umana commedia

Decameron: la novella di Melchisedec e delle tre "anella"

Affrontare in classe il tema dell'altro e dello straniero è certamente un'occasione per proporre spunti di riflessioni fertili e stimolanti agli allievi.


L'esigenza, per altro, di una educazione alla multiculturalità non può infatti essere elusa: e ciò non solo in nome dei grandi principi, ma anche per quanto la diretta e quotidiana esperienza impone. La presenza dello straniero (che spesso è anche credente in una religione diversa) è una realtà che in questi ultimi anni è entrata a tutti gli effetti nel 'panorama' quotidiano della scuola italiana.

Il problema del confronto e della convivenza tra culture e religioni diverse è uno dei grandi compiti (e delle grandi sfide) cui è chiamata la scuola nei prossimi anni. E il problema è tanto più delicato quanto più assistiamo con frequenza preoccupante alle dichiarazioni più avventate, che arricchiscono di spunti nuovi e creativi il fin troppo nutrito stupidario nazionale. Cosicché, invece di ripensare le forme e le ragioni della convivenza, c'è chi pensa di alzare steccati e chiusure esistenti. Qualcuno ad esempio ha persino proposto di fare del simbolo più "scandalosamente" universale, la Croce, un mezzo per rafforzare la nostra traballante identità nazionale, rendendolo obbligatorio in tutte le aule della Repubblica.  

La lettura della novella di Melchisedech può essere impiegata per segnalare un aspetto essenziale del Decameron: vale a dire quella particolare complessità semantica che deriva dall'essere costituito di elementi singolarmente compiuti (i 100 racconti), la cui interpretazione si complica e si arricchisce di sfumature derivate dai rapporti orizzontali e verticali che è dato cogliere tra le singole novelle.

Accanto ai rapporti semantici previsti dalla cornice (il tema del giorno; le sfumature di gusto e di sensibilità dei singoli narratori, dalla licenziosità di Dioneo, alla giovanile ingenuità di Neifile), tra le singole novelle si stabiliscono anche relazioni variabili, che arricchiscono il senso dei singoli elementi. E' il caso delle tre novelle di apertura del libro.

La novella di Melchisedec si arricchisce di un senso più complesso se letta contestualmente alle due che la precedono (Decameron, I, 1 e I, 2), con le quali ha in comune il tema della religione.

Tutte e tre le novelle propongono un rapporto non confessionale, non intollerante né esclusivo con le religioni positive. Il motivo trova espressione sia nella famosa novella di Ciappelletto (I, 1), in cui la promozione del delinquente protagonista a santo (in seguito alla falsa confessione in punto di morte) ridimensiona il ruolo dell'istituzione religiosa a favore dello spirito con cui il fedele si accosta alla preghiera. Sia nella seconda novella, in cui si racconta di un ebreo che andando a Roma si converte al Cristianesimo proprio constatando l'estrema corruzione degi altri prelati della Curia.

v. Carlo Varotti

Un percorso didattico sul tema dell'altro.

1 commento:

  1. Molto interessanti e utili i tuoi ultimi post, con la struttura del Decàmeron ed il bel percorso didattico. E... mi sono contaminata anch'io! Ciao, buona domenica sera!

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