lunedì 19 aprile 2004

Rassegna-ta stampa...

Rassegna-ta stampa


Dedicato ad Ilaria Alpi e a tutti i giornalisti assassinati dal brutto poter che ascoso al comun danno impera.


A tutti voi sarà capitato di leggere un titolo di giornale che afferma il contrario di quello che sta scritto nell'articolo. Non è un lapsus del tipografo nè schizofrenia del giornalista firmatario del pezzo; è lo stravolgimento che la Proprietà opera per i suoi fini di bottega. Se non l'avete mai notato è per vostra distrazione. Fate la prova col primo giornale che vi capita sotto gli occhi: è una prassi, è il modo con cui il diritto proprietario tenta di sopraffare il nostro residuo diritto alla libertà di opinione.


Due esempi.


Gli italiani: "Non possono andarsene"
Per scoprire cosa fanno oggi i soldati italiani nel sud dell'Iraq basta seguire una pattuglia qualunque in un giorno qualunque. Per capire come controllano il territorio che hanno "occupato", basta prendere il tempo di quanto si fermano per perquisire uno sgangherato furgone o una casupola di fango o solo un uomo che passa. Per intuire come sono cambiati i sentimenti di molti iracheni e come sono cambiate le paure dei nostri basta guardarli in faccia, gli uni e gli altri sempre più diffidenti e ostili, sempre più spaventati.
[Attilio Bolzoni-La Repubblica]



Un errore unilaterale
Se adottiamo per un istante la prospettiva del nuovo governo spagnolo, la decisione di ritirare le truppe senza attendere la scadenza del 30 giugno non è sorprendente. Questo è lo spirito con cui José Luis Rodriguez Zapatero aveva fatto la sua campagna elettorale, questo è l'impegno che aveva sostanzialmente assunto con i suoi elettori. A chi gli rimproverasse una mossa affrettata Zapatero potrebbe rispondere che la situazione irachena, si è irreparabilmente deteriorata e che la data del 30 giugno ha perduto gran parte del suo significato.
(Sergio Romano, Corriere della Sera)


Titolare dei titoli "Supergiornale"

1 commento:

  1. Commento a me stesso. Ho finito di leggere, per intero, sui rispettivi giornali i 2 articoli da me citati. Devo ammettere che Sergio Romano non la pensa diversamente da quanto nel titolo del Corriere.
    Attilio Bolzoni su Repubblica mi pare sottaciutamente critico nei cfr. di quei (pochi) soldati italiani da lui citati che non manifestano dubbi sulla loro ferma volontà di restare. Comunque sempre attenti ai titoli che spesso nascondono l'insidia di cui dicevo.

    RispondiElimina