Nel parco delle foreste casentinesi
Mercoledi 21 giugno
A Raggiolo con Piero e Fiorella. Non lo conoscevano. Visti gli antichi mulini, i resti del castello medioevale, tutto il paese da cima a fondo e da fondo a cima, con quei cartelli illustrativi della storia di questo paese di pastori, raccoglitori, boscaioli, transumanti che riempivano di ammirazione l’Amministratore del Granduca di Loreno ancora nel 1700. Di Raggiolo ho già parlato. Ci ritorno sopra per divertirvi con questo testamento del conte e con l’atto di “schiavitù” per 5 anni e 6 mesi dei figli di Orlanduccio.
Testamento del conte Guido Novello
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, amen. Anno della sua salvifica natività 1320, indizione III al tempo di Papa Giovanni, giorno 15 di marzo.
...Il nobile e potente signor Guido Novello di Raggiolo, per grazia di Dio palatino in Toscana...con il presente testamento nominale ha organizzato come dovrà essere fatta la disposizione di tutti i suoi beni. Per prima cosa, poiché lo stesso conte Guido ha trascorso tutta la sua vita in modo malvagio e perverso, particolarmente a causa dell’aver depredato le seguenti chiese, ha voluto e ordinato che l’abate ed i rettori del monastero dell’abbazia di Strumi possono richiedere ed esigere ...a riparazione di ciò che è stato rubato o estorto...quaranta fiorini d’oro e cinquanta staia di grano secondo lo staio di Poppi...
Poi ha disposto che gli esecutori testamentari facciano costruire nel castello di Raggiolo una chiesa dedicata a Santa Maria e vi si celebri la festa della natività della Vergine Maria ogni anno nel mese di settembre...
Se entro vent’anni dalla morte del signor conte vi sarà una crociata contro i saraceni in aiuto della Terra Santa, che i fiduciari siano tenuti a mandarci un fante completamente armato con uno stipendio di 60 fiorini d’oro...Ha lasciato alla contessa Parta sua moglie ...cinquemila lire di fiorini piccoli e poi tutti i panni, i gioelli ed ogni cosa che si trova nella loro camera...La contessa avrà e terrà le fortificazioni di Raggiolo con i poderi, le vigne, i boschi, le fabbriche, i mulini gli onori e i privilegi spettanti a lui conte a Raggiolo, Riosecco, Fronzola e Ortignano...(M. Bicchierai, Il Castello di Raggiolo e i Conti Guidi, 1994)
L’Accomandigia al Conte
Nel nome di Dio amen, anno del Signore dalla natività 1314, indizione dodicesima, giorno 25 del mese di giugno. Svoltosi nella loggia del castello di Raggiolo.
Anselmo e Vinci, fratelli e figli del fu Orlanduccio di San Pietro in Frassino, della Valle Asinina, avendo presente il dominio del potente signor conte Guido Novello, hanno sottomesso le loro persone, e ciascuno dei loro figli, alla protezione e alla difesa del predetto signor Conte Guido, secondo la forma dell’accomandigia, per i 5 anni e sei mesi prossimi, promettendo per se stessi ed i loro eredi, al signor conte e ai suoi eredi, di dare e portare ogni anno fino a tale termine, per la festa di Santo Stefano a dicembre, nel castello di Raggiolo, due libbre di buon pepe, senza inganno. Inoltre hanno promesso: di partecipare a tutte le azioni militari di guerra ed alle cavalcate di razzia secondo gli ordini del detto signor conte e dei suoi ufficiali...
Il conte Guido Novello li ha accolti nella sua protezione ed ha promesso di difendere loro ed i loro figli e beni secondo le sue possibilità nei limiti del suo onore. ( c.s.)
Il cartello illustrato si trova nella parte che dà verso la Verna, accanto ai resti della porta monumentale che introduceva al castello.
Piero e Fiorella, instancabili globtrotters, ci ritorneranno con Chiara Eliana e annessa umanità acquisita e procreata.
Giovedi 22 giugno
Grandi giornate solstiziali. E il Casentino è tutto coperto di un manto verde scuro fenomenale: castagni, abeti, faggi e querce. Forte veramente. Stamani Pratomagno, grande prato a cavalcioni tra Casentino Stia Poppi Bibbiena Rassina Subbiano e Terranova S.Giovanni, Figline Incisa Rignano.
Con Piero, Gigliola, Pinuccia, partenza da quota 900, strada Ortignano S.Martino in Tremoleto (intra meletum!), Quota. Fino alla croce sulla cima sempre ventosa (leggera brezza rinfrescante anche oggi), la vista dei 3 mulini a vento sul crinale di Secchieta, il ricordo delle “migliaia” di pale dello stretto di Gibilterra (viaggio in Andalusia di tre anni fa), risibile la critica di chi vede una profanazione del paesaggio, visti con l’immaginazione 100 mulini su tutto il crinale quando sarà. Una quindicina di vacche bianche con vitellini a frescheggiare proprio dietro la croce sul versante di Loro Ciuffenna (i nomi!), il posto più ventilato di questa afosa afosissima giornata laggiù nei fondovalle. Fontana d’acqua fresca. In Abruzzo non sarebbe così. Anche Dante in continua fuga attraverso questi boschi se ne rendeva conto:
Li ruscelletti che de’ verdi colli
del Casentin discendon giuso in Arno
facendo il lor canali freddi e molli
sempre mi stanno innanzi e non indarno;
ché l’immagine lor vieppiù m’asciuga
che’l male ond’io nel volto mi discarno.
La sete di Mastro Adamo falsificatore di fiorini in quel di Romena, laggiù verso Stia.
Al ritorno il tempo di vedere il 2 a zero dell’Italia di ... contro la Cekia di ...il migliore in campo.
Venerdi 23 giugno
Il ritorno di Franco dalla Sardegna ci catapulta sotto i castagni di Camaldoli. I prati davanti al monastero sono quelli di sessant’anni fa, al tempo della linea gotica. Nulla è cambiato. Ma stamani non facciamo “il sentiero dei tedeschi”, partendo dalla strada che va verso Asqua. Oggi decidiamo per la diretta Monastero Camaldoli - Eremo – Prato alla Penna: tutta sotto le antichissime ombre di abeti fitti diritti protesi, con accompagnamento di fringuelli e capinere. Franco, orecchio musicale, voce da teatro d’opera, ma anche chitarra nuovo canzoniere anni sessanta, mi aiuta a distinguere: il canto del fringuello è quello che precedeva il giornale radio in tempo di guerra, preciso, sempre lo stesso; la capinera ha più fantasia, varia le modulazioni, in gara con gli usignoli. L’acqua della fontana perenne su all’Eremo è ghiaccia marmata, non ci puoi tenere la mano più di tanto, una delizia.
La rigida giustizia che mi fruga
Tragge cagion del loco ov’io peccai
A metter più li miei sospiri in fuga.
Il padreterno si approfitta del fatto che io ho passato tanto tempo in Casentino, terra piena di sorgenti fresche e cristalline, per acuire la mia sofferenza di eterno assetato. Sempre Mastro Adamo, un distinto signore inglese esperto di chimica e metallurgia che si fa beccare dai mercanti fiorentini...Tutto perché un giorno nel Mugello andò a fuoco una casa. Con l’edificio bruciò una cassa piena di fiorini falsi (neppure tanto, 3 carati su 24 di “mondiglia”). E maestro Adamo gran signore fu fatto fondere nel fuoco come quei fiorini. Storia.
Forse non sai della prima condanna a morte di Dante:
“...che se il predetto in qualsiasi tempo cadrà in potere del detto comune, sia bruciato col fuoco finché muoia” (Sentenza del 10 marzo 1302, a firma del Podestà di Firenze, Cante da Gubbio).
Testuale.
Sabato 24 Giugno
La più classica delle passeggiate all’ombra delle foreste casentinesi: Fosso dei macchioni, passata Badia Prataglia, località Carbonile dove c’è il bivio per “Campo dell’Agio”, 200 metri avanti, subito dopo la curva sulla destra si posteggiano le macchine, in buona duratura ombra: la Toyota del Fisico e la quattro cerchi di Franco. Scendono Pinuccia, Franco, Stigli, Mario (la guida), Giuseppe l’ingegnere, Sergio il Presidente, Massimo il fisico. Massimo fa l’andatura, andante mosso quasi allegro, sotto abeti e faggi fino al passo dei “Lupatti”, lungo cammino in cresta, ombrato e ventilato; una buona ora con a destra-est la diga di Ridracoli che disseta tutta la Romagna, lì adiacente, solatio dolce paese, a sinistra-ovest Badia Prataglia, Eremo di Camaldoli. Si procede a saliscendi, molto sali e poco scendi, una pettata che non finisce mai. Mario ci fa balenare un progetto di tracking di 6 giorni dal versante sud-ovest del Pratomagno, verso Secchieta e Consuma fino a la Calla sotto il Falterona direzione Badia Prataglia, La Verna, Chitignano. Pernottamenti negli agriturismo ormai presenti dovunque, sempre in quota. Franco e Pinuccia interrompono il concerto di fringuelli e capinere con i loro osanna di giubilo. La cosa s’ha da fare e subito; stabiliti i giorni: 3-8 luglio. Ne riparliamo. Ma la camminata non finisce mai, il ritmo sempre sostenuto; ma ecco la magia delle cattedrali, là dove la faggeta si apre con grandi navate e absidi e transetti, tra rocce di pietra serena e sprazzi di cielo azzurro: in fondovalle fa caldo, in Sardegna Sicilia e Puglia scatta l’emergenza anziani; ma qui in cattedrale siamo tutti giovani ben ventilati. L’ultima lunga pettata, diagonale a destra di una grande balzo, sono i attesa della Crocina, il quadrivio tra Lama Eremo Poggio Scali e Badia; ma è una fata morgana: a ogni curva si allontana. Sergio ha preso un antibiotico prima di partire, si sente svenire; sono l’unico che ha un tascapane e mi chiede timidamente aiuto: cosa vuol dire una pesca. Mi porto sempre un po’ di frutta per l’eventuale sempre probabile calo di pressione nel corso di queste camminate, anche se fatte sempre all’ombra e ad una quota media di 900 metri. Ed ecco finalmente “La Crocina” con le sue 4 direzioni: Lama - est - (il cuore delle Foreste Casentinesi, 2 ore e mezzo), Fangacci, N-O, direzione passo della Calla, Campigna, Lupatti (alle nostre spalle) e finalmente Campo dell’Agio (S-E), nei pressi delle nostre auto. Il cartello indica 1 ora, noi ci arriviamo dopo 40 minuti. Campo dell’Agio è un bel pianoro tra abeti faggi e castagni, con acqua,sevizi e tutto l’occorrente per il picnic, compresa la legna per far la brace. A cura della guardia forestale. E’ sempre pieno di romagnoli, macchine targate FO e RA.
Due km di strada sterrata in leggera discesa ed eccoci all’innesto del fosso dei macchioni, località Carbonile. Sono le una meno un quarto. Alla partenza erano le 10 meno un quarto. Toyota e Audi ci riportano a valle. Si farà poi questo tracking tra Pratomagno e Gran Giogo? (Dante, Purgatorio, V, 116).
PS Oggi, domenica 25, riposo. Franco e Pinuccia son ripartiti per Torino, le urne del referendum sono aperte, Paola è a Cupra Marittima con Serena, Simone mi scrive da Chang My (Nord della Thailandia): ieri alle 20 siamo tornati da Pai (il posto della video chiamata) oggi sono venuti giù un paio di scrosci ma li abbiamo evitati Andreas ha lavorato, io un giro per Chang Mai con visita alla sua scuola poi bucato, ristorante, mercato della frutta con assaggi di frutti tropicali.
Fermi al semaforo con la moto ci ha attraversato la strada uno scorpione lungo una spanna, senza esagerare, quasi un gambero. Domani Andreas lavora, io ho l'elephant ride & bamboo rafting (1 day trek), mi tocchera' un po' di pioggia.
saluta i casentinesi. hasta luego
La Mariella, qui sopra sta preparando i ravioli, con le spinaci dell’orto e la ricotta del pastore; mi ha invitato e ho detto SI’.
Domani a Firenze dirò NO al travestimento fascista-legaiolo della mia vecchia Costituzione partigiana.
La CDL ha fatto la caricatura di se stessa; va bene per una serata al Circo di Forsa-Italia. Ma l’Italia non può diventare il clown dell’Occidente. Ieri coglioni oggi buffoni.
NB. Ho sentito da qualche parte che l’homo ridens si è ricostruito in villa la sala da primo ministro ora occupata da Prodi: uguale, con i mobili, le poltrone e tutto quanto. Troppo bella per esser vera.